Rieducazione Equestre

La Rieducazione Equestre, non è una disciplina sportiva facente parte dell’equitazione, né in essa ci si prefigge di impartire delle lezioni d’equitazione e nemmeno deve essere interpretata come attività occupazionale del tempo libero per persone diversamente abili.

Con il termine Rieducazione Equestre sono intesi e riassunti tutti gli interventi pedagogici, psicologici, psicoterapeutici, riabilitativi e sociointegrativi che l’aiuto del cavallo può apportare a bambini, giovani, adulti con diverse forme di handicap fisici, psichici e psicofisici.

La collaborazione nella stalla, come la cura stessa del cavallo, sono parti integranti ed essenziali nella Rieducazione Equestre e aiutano a instaurare un rapporto di fiducia e di relazione tra l’utente e l’animale. La Rieducazione Equestre può aiutare ad affrontare diverse manifestazioni di comportamento e funzionali. A dipendenza dei casi, delle esigenze e degli handicap può venir svolta a livello individuale o a piccoli gruppi i cui obiettivi sono simili.

La Rieducazione Equestre può stimolare ad esempio l’educazione del patrimonio percettivo, la coscienza corporea, le capacità di coordinamento motorio, la stimolazione dell’autostima, le capacità di perseveranza, il miglioramento delle capacità comunicative e relazionali.

La “messa in groppa”, desiderio predominante di molti genitori e della maggior parte dei maestri d’equitazione, ignari delle difficoltà presenti in alcuni portatori di handicap, non è e non deve essere un elemento essenziale e indispensabile per lo svolgimento della Rieducazione Equestre. Vi sono infatti diversi utenti che impiegano più mesi prima di poter affrontare questo importante momento, il quale deve essere preparato meticolosamente e con assoluta competenza.

Gli interventi di Rieducazione Equestre sono riconosciuti dalle assicurazioni complementari delle principali Casse Malati e dall'EMR (metodo 90).